Presepio 2017
Gesù, il buon SEMINATORE
Gesù è il “seminatore” di parole, di gesti e di amore verso tutti. Addirittura sembra “sprecare”, cioè “sovrabbondare”, il suo seme su vari “terreni”, ovvero le “persone”, in modo che arrivi veramente dappertutto, quindi a tutti noi. Così come narrato da questa parabola:
Parabola del seminatore (Mc 4, 3-9)
“Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la STRADA e vennero gli uccelli e la divorarono. Un’altra cadde fra i SASSI, dove non c’era molta terra, e subito spuntò perché non c’era un terreno profondo; ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radice, si seccò. Un’altra cadde tra le SPINE; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto. E un’altra cadde sulla TERRA BUONA, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il TRENTA, ora il SESSANTA e ora il CENTO per uno”. E diceva: “Chi ha orecchi per intendere intenda!”.
Questa parabola deve essere legata a ciò che Isaia aveva già profetizzato sulla venuta del Verbo che si farà carne:
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata. (Is 55, 10-11)
«Il Verbo [la parola di Dio] si fece carne [Gesù] e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14). Con questa affermazione forte e concisa l’evangelista Giovanni esprime l’evento dell’Incarnazione.
L’augurio è che la parola di Gesù arrivi a tutti e venga accolta da tutti gli uomini di buona volontà.
Tutti siamo chiamati a seminare il buon seme: prima o poi germoglierà e darà frutto.