Presepio 2005

Presepio 2005

Dall’Annuncio alla Nascita

Una delle prime cose che ci vengono alla mente, quando si pensa al Natale, è il Presepio. Proprio per questo non dobbiamo pensare al presepio solo come la rappresentazione scenografica della natività di Gesù. Dovremmo riuscire a vedere oltre. Nel presepio viene rappresentato un mistero concretissimo ma nello stesso tempo sconvolgente: Dio si è fatto carne ed abita in mezzo a noi!

Meditiamo su questo mistero: quel Dio immenso ed infinito, che è il Signore del cielo e della terra, prende la forma di un bambino. Tutto per amore nostro!

Entriamo allora nella nostra chiesa di Fiera e guardiamo il nostro presepio con occhi diversi.
Quando vediamo rappresentata l’Annunciazione meditiamo su quel “Sì” che Maria ha pronunciato con molta trepidazione ma fidandosi di Dio. Chiediamoci se anche noi riusciamo a dire il nostro “Sì” alle varie proposte che Dio ci fa, fidandoci di Lui.

Quando guardiamo con ammirazione la Visitazione di Maria ad Elisabetta pensiamo alla potenza di Dio sull’uomo. Ripercorriamo le tappe della nostra vita e accorgiamoci della potenza di Dio su di noi.
Quando lo sguardo volge alla Ricerca dell’alloggio e c’è quel “No” dell’oste, ricerchiamo dentro di noi se qualche volta anche noi abbiamo rifiutato Gesù.
Impariamo dai Pastori che vanno ad adorare Gesù bambino, uomini semplici e abituati alla fatica che sono i primi a ricevere l’annuncio della nascita del Salvatore. Si sono messi subito in cammino confortati dalle parole dell’angelo “Non temete, oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore”.
Impariamo da Maria che, stringendo Gesù tra le sue braccia, invita ogni mamma, e tutti noi, ad amare i propri bambini e comprendere i continui grandi doni di Dio.
Impariamo da Giuseppe che si è fidato di Dio sulle parole pronunciate dall’angelo “Non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo“, ed invita anche tutti noi a fidarci senza compromessi.
Impariamo dai Magi che, inseguendo la stella fino a Betlemme, ci invitano a cogliere i segni che Dio ci invia costantemente.

 

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