Chiesetta “del Paradiso”

La CHIESETTA “DEL PARADISO”

 

La chiesetta “del Paradiso” a Porto di Fiera

Cenni storici

La chiesetta risale alla fine del XVII secolo. Si trova a Porto di Fiera, sull’antica strada Callalta, nel luogo che in passato era detto “il Paradiso”. Fu fatta costruire dal “cittadino veneto” Santo Beltramelli, residente a Venezia, in seguito ad autorizzazione scritta della Commenda di San Giovanni del Tempio di Treviso, rilasciata il 4 luglio 1692. A Porto di Fiera il Beltramelli possedeva una “Casa Dominicale” (una sorta di villa rustica), dove in autunno si trasferiva con la famiglia.
Nel 1708 l’oratorio fu visitato e benedetto dal Vicario Generale della Commenda, il canonico Ferdinando Sugana, lo stesso che sedici anni prima aveva concesso il nulla osta alla sua costruzione. Il proprietario di allora, però, non era più il Beltramelli, ma il conte Giovanni de Alberti, anch’egli di Venezia.
Dall’Alberti la cappella passò più tardi a Gabriel Trevisan e da questi a Niccoletto Morosini, entrambi membri, come l’Alberti, del patriziato veneto. Nella prima metà dell’Ottocento essa apparteneva alla signora Rosalia Silvano Fenoglio la quale, nel 1846, la donò alla chiesa di Fiera. Assieme alla cappella, la generosa signora donò pure un pezzo di terra attiguo all’edificio, perché vi potesse sorgere il nuovo cimitero parrocchiale, cosa che avvenne quello stesso anno.
Da cappella gentilizia l’oratorio si trasformò dunque in cappella cimiteriale. Senza dubbio in quell’occasione furono chiuse le due piccole porte ai lati dell’abside centrale, che permettevano ai proprietari di entrare nella chiesetta direttamente dal giardino, e fu aperta, nella parete destra, una porta di maggiori dimensioni, che doveva mettere l’edificio in diretta comunicazione con il cimitero.
Il 1° luglio 1923 un decreto prefettizio ordinò la chiusura del cimitero che dopo qualche tempo cominciò a cadere in un progressivo e miserevole stato di abbandono, divenendo anche oggetto di furti e saccheggi. In seguito alla sua chiusura ebbe inizio anche per la chiesetta “del Paradiso” un lungo periodo di incuria e di degrado.

 

L’altare maggiore con le tre statue

Descrizione della cappella

Edificio triabsidato a croce latina, con rivestimento interno ed esterno in marmorino.
La facciata è fiancheggiata da due elementi in bugnato con ampie volute a spirale; tali elementi sono sormontati da due putti in pietra. Sulla trabeazione, sostenuta da due lesene con capitelli ionici in pietra d’Istria, è dipinta l’iscrizione dedicatoria: VIRGINI DEIPARAE DICATA ROSARII (“[Cappella] dedicata alla Vergine del Rosario, Madre di Dio”). Croce dell’Ordine di Malta sul timpano e campaniletto a vela sull’abside sinistra.
La porta d’ingresso presenta un frontone centinato, poggiante su due mensole in pietra d’Istria.
All’interno spicca l’altare marmoreo con il paliotto ornato di un’elegante e fantasiosa decorazione a intarsio e con tre pregevoli statue in pietra tenera di Vicenza (alt. cm 127-130): al centro la Madonna col Bambino, ai lati san Luca e san Francesco d’Assisi.
Le tre absidi comunicano tra loro attraverso due porticine leggermente arcuate, prive di serramenti. I catini si saldano alla volta centrale, a crociera, mediante archi a tutto sesto. Un quarto arco divide la zona absidale dalla navata, il cui soffitto è decorato da un affresco monocromo raffigurante l’assunzione della Vergine.
Sotto il pavimento della navata si trova la tomba delle famiglie Fenoglio-Giacomelli. È coperta da una grande lapide che ricorda la sepoltura di Pietro Fenoglio e della madre [Rosalia] Giuseppina Silvano Fenoglio. Alle pareti, altre lapidi tra cui quella relativa alla donazione dell’oratorio e del fondo adiacente alla parrocchia di Fiera.
L’edificio riceve luce da due eleganti finestroni fissi a vetri colorati, posti nelle pareti della navata, e da tre piccole finestre, una per ogni abside. I finestroni e le finestre sono muniti di inferriate rispettivamente singole e doppie, mentre all’ingresso è posto un cancello esterno in ferro battuto, in aggiunta ai due robusti battenti in legno.
La cappella, sintesi di semplicità ed eleganza, si caratterizza per l’armonia delle forme e degli spazi e per il felice inserimento di elementi di gusto barocco in uno schema architettonico di chiara ispirazione classica.

La Madonna con il Bambino

Testo tratto da Restauro dell’antica chiesetta “del Paradiso” dedicata alla Madonna del Rosario, di Paolo Pozzobon, Treviso 2017.

 

 

Altre informazioni possono essere trovate anche nella scheda redatta dalla CEI in occasione del progetto per il Censimento delle Chiese delle Diocesi italiane per la descrizione e la valorizzazione dei beni culturali.

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